
- by ddepa
A questo punto esistono vari sistemi di fissaggio, non possiamo pensare di non mettere neanche una vite (escluso il caso di teak affogato a filo nella depressione in vetroresina) altrimenti il pannello scivolerà perché la barca anche se su invaso non sarà a bolla, l’ideale é fissare i pannelli con una vite su almeno 2 angoli e mettere pesi su tutta la superfice (si possono usare taniche riempite di liquido, vecchie batterie, pile di riviste ecc.) é bene procurarsi i pesi in precedenza. Se si decide di usare questo sistema é bene sui pannelli prima di posizionarli sul sika forare le sedi dei tappi per circa 2/3 dello spessore del legno così si evitano trucioli che si vanno ad attaccare al sika.
E’ ovviamente possibile non usare i pesi e solo avvitare ove necessario, di conseguenza preparare i fori dei tappi su tutto il perimetro a una distanza di circa 30 cm uno dall’altro posizionandoli al centro della doga (se troppo esterni si rischia la rottura della doga stessa in un secondo tempo) e dopo aver posizionato il pannello forare al centro del diametro della sede del tappo con una punta da 2,5 mm evendo cura di non superare il secondo strato interno di vetroresina, quindi avvitare con viti inox da 3,5×16 o 20 mm serrando bene ma senza rompere la vite ( se si usa un’avvitatore mettere la frizione al minimo e poi serrare il finale a mano)



Una volta avvitate le viti di perimetro camminare sul pannello e, dove si sente che soffia (aria che fuoriesce) fare una sede per tappo, un foro da 2,5 ed avvitare una nuova vite finché non siete sicuri che sia ben aderente in tutti i punti. Non serve eccedere con l’uso di viti, ogni buco per quanto piccolo é pur sempre una via d’acqua, ad esempio se un pannello ha 200×100 cm sarà quasi certamente sufficente una fila di viti centrali sempre a 30 cm circa una dall’altra oltre a quelle di perimetro (avremo quindi 3 file di viti).
A questo punto lasciamo il tutto asciugare e torniamo il giorno dopo o la settimana dopo e tagliamo con il taglierino l’eventuale sbordatura del sika dal teak e rimuoviamo anche il nastro, se il piano applicato ha una cabina sottostante oppure un gavone é preferibile togliere tutte le viti, sporcarne la punta di silicone e riavvitarle di nuovo per evitare infiltrazioni, quindi fare la stessa cosa con i tappi di teak e con un martello batterli in sede avendo cura che la trama del tappo abbia la stessa direzione di quella del legno.
Con uno scalpello affilato tagliare il tappo che sporge leggermente più in alto della superfice di legno e una volta asciugato il silicone carteggiare tutta la superfice e ovviamente i tappi avendo cura che non ci sia la minima irregolarità (a piedi nudi un tappo che sporge di 0,5 mm da’ incredibilmente molto fastidio)